Chi siamo?

Siamo da sempre un gruppo di appassionati aeromodellisti. Può apparire una definizione comune, ma non vuole essere né banale né riduttiva. E’ la semplice e pura natura del nostro spirito. Condividiamo ogni volta che ci incontriamo nel nostro campo di volo, tutte le esperienze e le novità che riguardano l’hobby da noi praticato, con l’orgoglio e la consapevolezza di non svolgere una semplice attività ricreativa, ma una vera disciplina sportiva, che richiede conoscenze, istruzione, pratica costante e infinita passione per il volo.

Per noi non è mai un giorno qualsiasi. Lo aspettiamo tutti con ansia per tornare a far volare il nostro aeromodello, per collaudare il nuovo, per partecipare alla lezione di volo con il proprio istruttore, o semplicemente per rivedere gli amici, con i quali condividere una giornata serena. Ogni volta che gli impegni personali lo permettono, si prepara l’attrezzatura e si carica in automobile tutto il necessario per trascorrere una giornata speciale. Lo sarà sicuramente. Ne siamo certi perché i chilometri che percorriamo per raggiungere il Campo di Volo  “Silvio Monego” corrono veloci, e mentre i minuti trascorrono e le distanze diminuiscono, lentamente si dissolvono tutte le tensioni accumulate, durante le giornate trascorse dall’ultimo volo dei nostri aeromodelli. La campagna di Artena custodisce nel verde il luogo, dove spesso già ci aspetta tutta l’allegra brigata dei nostri amici.

Varchiamo l’accesso del campo e improvvisamente tutto assume una prospettiva diversa: la nostra.

Non ci sono più l’imprenditore, il pilota, l’elettricista o il magazziniere. Non troviamo medici, autisti, ingegneri o idraulici. Nel campo di volo intitolato a Silvio Monego, colui che diede principio all’avventura del volo per tanti fra coloro che ebbero la fortuna e l’onore di conoscerlo, siamo tutti solamente aeromodellisti, col solo desiderio di veder volare alti i nostri sogni di balsa, plastica, resina o depron e ogni altro materiale che renda possibile e concreta, la fantasia che pervade i nostri animi dal primo giorno di attività modellistica: far librare in aria le mini macchine volanti, realizzate con le nostre mani, con tanto tempo, pazienza e passione.

Abbiamo trovato concreta realizzazione del nostro talento, nel volo radiocomandato. E’ inciso a lettere cubitali nel profondo dell’animo di ciascuno dei soci del club Ali Castelli Romani, il sentimento irresistibile e trascinante che alimenta i nostri velivoli in miniatura. E proprio per questo motivo, ogni componente dei nostri aeromodelli porta in sé il marchio del suo progettista, costruttore e pilota.

I soci storici hanno vissuto l’evoluzione e la crescita della configurazione del nostro campo di volo, partecipando e contribuendo personalmente allo sviluppo e al progresso della costruzione di quanto sia attualmente in opera sul campo di volo, alla organizzazione di eventi, alle giornate e alle serate piacevolmente trascorse in compagnia, librando briosamente in volo in ognuna di queste occasioni, aeromodelli di ogni genere. Quanto finora realizzato, è stato possibile grazie alla disponibilità dei componenti della famiglia di Silvio Monego, e allo sforzo collettivo dei soci del club. Siamo il frutto della passione per il volo. E siamo felicemente consapevoli di non essere i soli. Centinaia di altre realtà simili nel nostro Paese, e migliaia in tutto il mondo, vivono il fascino dell’attività aeromodellistica, dedicando ogni istante di tempo disponibile all’hobby che ha sedotto l’animo di tutti noi piloti rc, fin dalla prima volta in cui abbiamo accarezzato le ali e la fusoliera di un aeromodello, sognando il momento in cui lo avremmo pilotato. Siamo tutti “gli amici di Silvio”, anche coloro che non hanno avuto la possibilità di conoscerlo e apprendere da lui medesimo, le nozioni e la conoscenza che a molti egli ha potuto trasmettere nei lunghi anni di attività, trascorsi fra velivoli di ogni genere, fin dai primordi dell’aeromodellismo in Italia. Durante le fasi più difficili dei voli effettuati con cuore colmo d’emozione, tuttora certamente percepiamo la sua presenza sul campo di volo, e udiamo la sua voce roboante gridare l’urlo che soltanto lui sapeva emettere sbraitando a squarciagola e torturando i timpani di ogni pilota, col suo inconfondibile: “…..CAABBRAAAAAAA…….!!!”